giovedì 18 luglio 2013

Vediamo chi arriva prima

Coloro che vivono o hanno vissuto in Lussemburgo, per descrivere il clima della loro nazione, sono soliti affermare: "in Lussemburgo piove due mesi l'anno, il resto del tempo è brutto tempo". Ecco, Modena non sarà il Lussemburgo ma non si può nemmeno dire che abbia un buon clima. L'inverno è molto freddo e la sensazione di freddo è incrementata dalla notevole umidità. Piove spesso e la neve non è rara. L'estate è calda, umida ed afosa e per di più non tira mai un filo d'aria. Primavera ed Autunno durano rispettivamente qualche giorno e più che altro sono percepite dall'osservazione dei colori della flora locale. Quest'anno, quando le temperature lo hanno permesso, sono quasi sempre uscito a correre. La corsa è una delle poche cose che mi consentono di rilassarmi e liberare totalmente la mente, oltre a dare quel tipo di stanchezza fisica che ti fa star meglio. Spesso, in mezzo a minuti privi di pensieri, nascono idee, progetti e soluzioni oppure riaffiorano ricordi, come le corsette, d'inverno ed in pantaloncini corti, a L'Aquila, sotto zero, quando il solito amico, puntuale e preciso, non come il treno sul quale sto viaggiando, ti citofona e dice di scendere. Poi via di corsa in Via XX Settembre, sino ad arrivare alla Basilica di Collemaggio, correndo in fila indiana perché il marciapiede è troppo stretto, qualche giro attorno al Parco del Sole e ritorno, che culminava col lancio della sfida e conseguente scatto per vedere chi arrivava prima. Comunque, quella di correre,  più che una volontà, col passare degli anni è diventata una necessità. L'ora è sempre la stessa, 19:30/20:00. Ultimamente, mentre faccio stretching o subito dopo aver iniziato a correre incrocio, lungo il bellissimo Viale alberato dove vivo, un Signore. Questo Signore, ogni sera, alla stessa ora, tutti i giorni... porta fuori suo figlio, paralizzato. Tutte le volte che lo incrocio, questo Signore mi saluta e mi sorride. Posso affermare con certezza di non essere in grado di definire e descrivere il tono della sua voce e la morfologia del suo sorriso. So solo che ogni volta, quando mi saluta e mi sorride, sospiro e mi sento meglio. Quel signore spegne tutti i miei pensieri, accelera il mio battito e mi fa sentire bene e sereno, e mi fa sperare di incontrarlo il giorno dopo, alla stessa ora, lungo lo stesso viale alberato.

Nessun commento:

Posta un commento