mercoledì 18 settembre 2013

La vita è come una busta di biscotti...

È da un po' che non ci sentiamo...
Recentemente mi è capitato di vedere una foto, della quale non vi rivelerò i soggetti, che ha attirato fortemente la mia attenzione: è una foto semplice, ma allo stesso tempo bellissima, talmente bella che ogni volta che mi sono trovato a passarci vicino le ho dedicato almeno un paio di occhiate e qualche secondo di riflessione. Questa foto di cui vi parlo raffigura un abbraccio fra due persone che, ovviamente, si amano molto, e l'espressione di uno dei due visi ha fatto sì che la mia mente iniziasse a riflettere sul grande significato che un gesto dalla disarmante semplicità presenta: l'abbraccio. 
Una parte di questa riflessione,  se volete, si nasconde anche dietro l'ardua scelta che ogni persona si trova a dover compiere una volta che, "inaspettatamente" ;) , si trova nel reparto biscotti. 
Non  so voi, ma io tra i biscotti da colazione del Mulino Bianco ho sempre avuto un debole per loro, gli Abbracci. Vedete, comprare gli Abbracci non è come acquistare le Gocciole della Divella al posto di quelle Pavesi: non si possono comprare dei semplici frollini panna e cacao, e vi spiego perché.
Il nome dei biscotti è di per sé una poesia, e guardatelo sotto questa luce. Gli Abbracci sono biscotti, quindi hanno zucchero, pertanto gli Abbracci sono dolci, e mai nome fu più azzeccato. E voi direte "bravo, bella scoperta!"...
Ora la meraviglia. 
Gli Abbracci, se avessero un altro nome, sarebbero semplici frollini da latte; proprio il loro nome, invece, me li fa apprezzare come splendida metafora da forno della fratellanza umana, rappresentano una manifestazione di affetto fra diversi, uno stringersi amorevole fra due persone con un diverso colore della pelle, un consolarsi fraterno fra due compagni con un diverso stato d'animo, un simbolo di compartecipazione ad uno stesso destino, un vincolo indissolubile, l'incontro di due gusti così diversi ma così buoni insieme, tanto che ti verrebbe da chiederti (ma tanto già lo sai) di cosa saprebbero da separati. Avrebbero semplicemente il sapore di una Macina e di un biscotto al cacao...
Ma non osi separare uomo ciò che mulino unisce!!! 
Ecco, vedete, io non mi sono mai sognato di spezzare un Abbraccio, mi sentirei come un venditore di fiori ambulante che disturba in un momento di affetto, come lo squillo di un cellulare durante una dichiarazione d'amore. Non si interrompe una energia del genere. 
Un abbraccio è un gesto molto diverso da un bacio, e per certi versi molto più potente. Esso simboleggia il completo abbandono l'un l'altro degli "abbraccianti", una reciproca accoglienza nel proprio spazio vitale. Non si abbraccia mai chi non si conosce,  mentre magari si bacia sulla guancia una persona che ci viene presentata.  
Il perché è presto detto: nell'abbraccio sono nascosti contemporaneamente il desiderio di possesso e quello di abbandono, il desiderio di amare e quello di essere amati, la forza della vicinanza e la paura della lontananza. È l'ossimoro dei sentimenti, è bello e brutto insieme, si abbraccia chi non si vede da tanto e si sente di nuovo vicino,  e si abbraccia chi sta per lasciarci. Si abbraccia chi si ama da morire e si vorrebbe per sempre vicino, e si abbraccia chi abbiamo paura ci lasci...
Vedete, in realtà per me quella foto nasconde tutto questo, e in un certo senso, nella mia voglia di vedere del romantico su tutto, anche in un semplice biscotto che abbiamo ogni giorno sotto il naso si nasconde tutto ciò...
La vita è come una busta di Abbracci: la apri e al primo ti brillano gli occhi perché sono belli proprio come quel gesto do cui portano il nome; poi vedi quelli che hanno avuto la sfortuna di rompersi e ti rattristi, ma continui a cercare gli interi, e quando li trovi sei felice. E anche se sono tutti rotti, sai che nella busta per ogni metà bianca c'è una metà nera...
Io domattina faccio colazione con latte e Abbracci, e i poveri che hanno avuto la sfortuna di rompersi cerco di ricomporli, perché non si può rompere un abbraccio. 

Parola di Banderas ;).