Il terzo post in due giorni?! Questo proprio ci vuole
rompere le scatole!!!
Non vi abituate a questa frequenza di scrittura, è tutta
colpa della neve e del maltempo che mi lasciano bloccato a casa!
Stasera su canale 5 c’è l’ultima puntata del tredicesimo
apostolo, una fiction molto interessante che ho seguito e che consiglio a tutti
di rivedere, magari su internet, fin quando SOPA e PIPA non condanneranno anche
noi all’isolamento da streaming, croce e delizia della vita da studenti “internettati”.
Perché nominare il tredicesimo apostolo? Semplice… la
riflessione in cui voglio spingermi oggi è ben più complicata delle precedenti,
perché riguarda la religione.
Lo ammetto ,sono un po’ di parte perché credente e
praticante cattolico, ma in queste righe cercherò di distaccarmi, e in una
sorta di opera maieutica su un mio alter ego proverò a snocciolare i pro e i
contro dell’avere una fede, senza la folle ambizione di partorire una verità
che non appartiene né a me né a nessun altro si trovi adesso su questa terra,
dato che da un “ipotetico” Gesù Cristo ci separano 80 persone indietro nel
tempo ( una per ogni generazione, perdonate l’esercizio
filosofico-matematico!).
Marx definiva la religione l’oppio dei popoli, forse perché è
qualcosa che si assume, se ne diventa dipendenti e in un certo senso annebbia
quelle che sono le capacità riflessive delle persone, prese dal fervore
religioso e distaccate dal puro materialismo. Ma come i latini dicevano, ben
più saggiamente di me che non sono stato capace di essere partecipe del loro
idioma ( lo ammetto, non ho studiato la lingua degli antichi padri… :’( ), “la
virtù sta nel mezzo”, e la tanto declamata aurea mediocritas è quella che
caratterizza il mio essere religioso, distinto abbondantemente dall’essere
drogato di religione.
Penso risulti difficile a tutti pensare che una persona,
vissuta circa 2000 anni fa, potesse trasformare l’acqua in vino, potesse
rialzare i morti dalle tombe manco fosse Giucas Casella ( sfido chiunque a non
aver mai intrecciato le mani davanti alla tv mentre diceva “quando lo dico io!”
), potesse scacciare demoni e potesse predicare l’amore tra le persone. E chi
ci crede? Ma allora anche la storia della mela di Adamo, di Eva e del serpente
è vera? Un attimo, una cosa alla volta.
Essere religiosi non vuol dire credere a Babbo Natale o alla
Befana, altrimenti trasmissioni televisive tipo Voyager perderebbero tutto l’ascolto.
La religione, al di là di quale essa sia, è per definizione indimostrabile, è
la piena fiducia in qualcosa che è più in alto di te, e moto spesso è l’unico rifugio
contro la disperazione.
Ma come può una persona razionale, un uomo di scienza
credere in Dio? Mi piacerebbe conoscere scienziati che credono di essere
superiori a Galileo, che pur nella sua grandezza ha sempre avuto fede, anche
quando quella chiesa in cui lui credeva lo ha costretto ad abiurare. L’approccio
di Galileo nei confronti della chiesa è quello che, purtroppo, non si segue ai
giorni nostri, e che credo andrebbe seguito: la distinzione tra la chiesa umana
e la religione. Perché mischiare i preti pedofili con la religione? Non penso
che la filosofia socratica perda di significato anche alla luce delle sconcezze
che si commettevano nell’antica Grecia, e discorso analogo valga per quanto
succedeva nell’antica Roma.
Io penso che la chiesa umana possa sbagliare, non sono così
lontano dalla scienza da condannare la ricerca sulle cellule staminali, né sono
tanto lontano dalla Chiesa per ammettere aborto o simili.
L’aurea mediocritas.
Dio non ha dato un calcio al mondo per poi fregarsene, non è
lontano in poltrona a guardarci in chissà quale cinema 3d tanto di moda di
questi tempi, né tantomeno è in qualche casinò celeste a giocare a dadi (ma
questo persone ben più autorevoli di me già lo sapevano…).
È sbagliato cercare sempre il bene per gli altri come per se
stessi? No.
Come cambia la vita di un credente rispetto a quella di un
non credente? Non delinque, cerca di non far male al prossimo, vive la propria
vita a 360°, cerca la realizzazione personale in modo onesto, cerca di
costruirsi una famiglia, dei figli, e di lasciare una traccia di sé nel mondo
quando non ci sarà più: la sua libertà finisce dove inizia quella degli altri. Ah,
il credente cattolico, in più, perde un’oretta della propria vita in chiesa
ogni settimana.
Certo, messa così, potrei essere citato da Pascal per
violazione del copyright, ma spero che mi perdonerà perché il suo pensiero
della scommessa su Dio è molto simile al mio.
Non vi stupite se parlo di più della religione cristiana, perché
è quella che conosco un po’ meglio, ma l’islam non è da meno, e così le altre
religioni (purché non prese con il suffismo –ismo, sintomo di negatività).
Io non credo che ci siano state mele avvelenate in chissà
quale paradiso terrestre, oppure che ci siano state barche piene di animali che
vagavano sulla Terra mentre tutto intorno c’era solo acqua, anche se guardo con
considerazione e curiosità alle migliaia di guarigioni miracolose che ci sono
state e ci sono tuttora, forse in attesa di qualche spiegazione scientifica.
Io credo nella bontà della gente, nella solidarietà, nel
camminare a testa alta senza vergogna, nell’altruismo disinteressato. In ognuno
di noi c’è del buono ,chi fa il male lo fa per ignoranza del bene o per chissà
quale conflitto a colpi di spade laser di Io Es e Super-Io ( si vede che
attendo “la minaccia fantasma” in 3d? ;-) ).
Non costringerò mai nessuno alla messa della notte di
Natale, o a estenuanti processioni del Venerdì santo perché ognuno ha la
propria religione e ognuno la personifica come vuole, perché penso che l’unica
religione sia quella del rispetto per le persone e per il senso della vita, il
resto è solo un contorno che alla fine dei tempi sapremo essere stato o meno
piatto forte del nostro menu vitale, o semplicemente una abbondante dose di
condimento che ha sapientemente nascosto il gusto vero della vita, con la
considerazione che aver avuto il gusto nascosto non significa non aver
mangiato.
Padre vostro… o nostro.
PS: Stasera lo registro il tredicesimo apostolo, mi manca anche la penultima puntata da vedere!
Come ti ho detto, questi sono post che si commentano a stomaco pieno!:) non sono un grande fan dei contorni per una verdofobia che dura fin dall asilo..eppure la bontà dipende dal condimento del contorno. Alla fine dipende sempre dalle scelte, dal tuo senso del gusto e dalla sensibilità: quella di capire quando bisogna aggiungere un pizzico di sale o di pepe alla tua esist...ehm alla tua insalata :D
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