martedì 21 febbraio 2012

Imitazionedellavita vs. le serie tv


E rieccoci qui sul blog! Dopo un po’ di silenzio, forse parzialmente dovuto alla neve che va sciogliendosi e al tempo perso a far sloggiare qualche pinguino da casa, un nuovo post sta nascendo.
Questa volta prendo spunto da qualcosa che tutti, prima o poi, proviamo, abbiamo provato o magari proveremo anche fra qualche minuto, e questo qualcosa è quel rapporto che si instaura fra te e una qualche forma di finzione televisiva, sia essa un film o una serie tv.
Perché vi scrivo questo? Beh ieri sera ho visto le ultime due puntate della mia serie tv preferita, e sono state le ultime in assoluto, perché la produzione ha così annunciato. E a mente fredda, dopo le lacrime versate per qualcosa e qualcuno che ti hanno accompagnato per cinque anni in qualsiasi condizione di spazio e tempo, mi sovviene una riflessione.
Vedete, la tv, salvo innovazioni tecnologiche dell’ultim’ora, è una scatola con un pezzo di vetro, il quale una volta era bombardato da un fascio elettronico che, tramite interazioni chimiche, creava le immagini. Ad oggi vi sono sistemi molto più complicati, LED, plasma, LCD,ecc… ma il nucleo centrale è sempre quello: cambia la tecnologia, ma la tv è sempre sostanzialmente un pezzo di vetro illuminato.
E dietro a questo pezzo di vetro illuminato c’è un cavo, il tanto declamato cavo coassiale, che porta il segnale alla tv. E il segnale è ancora la volta una maratona elettronica che chissà da quanto lontano viene e che, sostanzialmente, ha origine nel cervello umano. La tv e il cinema sono, nella loro accezione più pura, delle forme d’arte.
Così come opere di artisti famosi creano quel senso di partecipazione nella gente quando le si osserva, così fa il cinema, e nel loro piccolo anche le serie tv.  Tu guardi e sei protagonista, oggi nel 3d sparano e tu ti sposti, nel 2d sparano alla protagonista e tu piangi. Al di là della parentesi motoria nella visione del film il risultato è lo stesso: il cinema penetra nell’animo, e ti porta in una dimensione tutta particolare.
Lasciamo perdere ponti di Einstein Rose, buchi neri o altre robe alla Hawking: è una dimensione talmente strana da essere difficilmente descrivibile. È immedesimarsi nelle situazioni, è vedere i personaggi come i tuoi amici, è ridere con loro, è suggerirgli la prossima mossa, è anticiparli, è gioire e piangere. Nella fitta trama di un film è invischiarsi anima e corpo per circa 2 ore, cercando di uscirne vivo e soddisfatto del prezzo del biglietto.
Ma il film dura 2 ore, e se è una saga può arrivare a 20 ore. Ma una serie tv è diversa.
Spesso i personaggi delle serie tv sono attori che iniziano lì, o che comunque poco venivano considerati prima di girare quella specifica serie. E la magia si nasconde proprio in questo. È più semplice per me immedesimarmi in un ragazzo semplice che in un Brad Pitt, al di là delle mie rotondità fisiche ;).
La mia serie tv preferita mi ha accompagnato per 5 lunghi anni, praticamente dall’inizio dell’università, mi ha fatto compagnia al freddo, in mezzo alla neve. Mi ha fatto gioire ad ogni nuova stagione e rattristare con una punta di desiderio ad ogni ultimo episodio, con la certezza che,a spettando un po’, una nuova stagione sarebbe stata lì. Mi ha fatto stare incollato allo schermo, con la mente a gridare “un’altra e basta” quasi fossi un bambino che chiede un “vola vola” al proprio papà. Mi ha fatto cambiare la suoneria del cellulare con la sigla, mi ha fatto addormentare tardi la notte, mi ha fatto fare il tifo per quel ragazzo semplice che cercava una vita come l’aveva sempre sognata, per poi accorgersi che in realtà chi l’aveva sognava la sua di vita.
E in tutto questo io mi innervosivo, mi arrabbiavo, gioivo, mi commuovevo, provavo praticamente gli stessi sentimenti dei protagonisti, e mi domandavo come sarebbe vivere così, come loro nella serie.
Mi ha fatto connettere miriadi di volte a ImDb per cercare riferimenti cinematografici dei nuovi attori che si susseguivano, delle comparse, per essere pronto a strillare alla puntata successiva che tu quello lo avevi già visto a qualche parte, come se ti dovesse sentire chissà chi.
È vero, chi leggerà questo post penserà di avere davanti uno stupido NERD che non ha niente da fare che guardare serie tv, e prenderò questo come un complimento perché spesso dalle serie tv si può imparare.
Si impara che è bello cercare di realizzare i propri sogni e i propri desideri, che nulla è irraggiungibile, che nelle grandi cose la semplicità è sempre la regina, che è bello distinguersi dalla norma. Si impara che anche la reginetta del ballo può innamorarsi del primo della classe,che ogni volta che qualcosa sembra risolto c’è un nuovo cattivo pronto a darti battaglia nella stagione successiva, ma che il bene e l’amore alla fine trionfano sempre.
Avete indovinato quale serie è? Gli indizi sono nascosti nel post, (e anche nel titolo, che non è una dichiarazione di guerra alle serie tv, anzi...) e spero di avervi invogliato a vederla come è stato con la mia ragazza, che si è innamorata tanto di questa serie.
Vi lascio con la sigla di questa serie tv, perché in realtà è come lasciarvi con un pezzo di me, per imparare a conoscermi di più anche attraverso i miei gusti, oltre che con i miei post.
Goodbye.


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