martedì 7 febbraio 2012

Padre nostro... o vostro?

Il terzo post in due giorni?! Questo proprio ci vuole rompere le scatole!!!
Non vi abituate a questa frequenza di scrittura, è tutta colpa della neve e del maltempo che mi lasciano bloccato a casa!
Stasera su canale 5 c’è l’ultima puntata del tredicesimo apostolo, una fiction molto interessante che ho seguito e che consiglio a tutti di rivedere, magari su internet, fin quando SOPA e PIPA non condanneranno anche noi all’isolamento da streaming, croce e delizia della vita da studenti “internettati”.
Perché nominare il tredicesimo apostolo? Semplice… la riflessione in cui voglio spingermi oggi è ben più complicata delle precedenti, perché riguarda la religione.
Lo ammetto ,sono un po’ di parte perché credente e praticante cattolico, ma in queste righe cercherò di distaccarmi, e in una sorta di opera maieutica su un mio alter ego proverò a snocciolare i pro e i contro dell’avere una fede, senza la folle ambizione di partorire una verità che non appartiene né a me né a nessun altro si trovi adesso su questa terra, dato che da un “ipotetico” Gesù Cristo ci separano 80 persone indietro nel tempo ( una per ogni generazione, perdonate l’esercizio filosofico-matematico!).
Marx definiva la religione l’oppio dei popoli, forse perché è qualcosa che si assume, se ne diventa dipendenti e in un certo senso annebbia quelle che sono le capacità riflessive delle persone, prese dal fervore religioso e distaccate dal puro materialismo. Ma come i latini dicevano, ben più saggiamente di me che non sono stato capace di essere partecipe del loro idioma ( lo ammetto, non ho studiato la lingua degli antichi padri… :’( ), “la virtù sta nel mezzo”, e la tanto declamata aurea mediocritas è quella che caratterizza il mio essere religioso, distinto abbondantemente dall’essere drogato di religione.
Penso risulti difficile a tutti pensare che una persona, vissuta circa 2000 anni fa, potesse trasformare l’acqua in vino, potesse rialzare i morti dalle tombe manco fosse Giucas Casella ( sfido chiunque a non aver mai intrecciato le mani davanti alla tv mentre diceva “quando lo dico io!” ), potesse scacciare demoni e potesse predicare l’amore tra le persone. E chi ci crede? Ma allora anche la storia della mela di Adamo, di Eva e del serpente è vera? Un attimo, una cosa alla volta.
Essere religiosi non vuol dire credere a Babbo Natale o alla Befana, altrimenti trasmissioni televisive tipo Voyager perderebbero tutto l’ascolto. La religione, al di là di quale essa sia, è per definizione indimostrabile, è la piena fiducia in qualcosa che è più in alto di te, e moto spesso è l’unico rifugio contro la disperazione.
Ma come può una persona razionale, un uomo di scienza credere in Dio? Mi piacerebbe conoscere scienziati che credono di essere superiori a Galileo, che pur nella sua grandezza ha sempre avuto fede, anche quando quella chiesa in cui lui credeva lo ha costretto ad abiurare. L’approccio di Galileo nei confronti della chiesa è quello che, purtroppo, non si segue ai giorni nostri, e che credo andrebbe seguito: la distinzione tra la chiesa umana e la religione. Perché mischiare i preti pedofili con la religione? Non penso che la filosofia socratica perda di significato anche alla luce delle sconcezze che si commettevano nell’antica Grecia, e discorso analogo valga per quanto succedeva nell’antica Roma.
Io penso che la chiesa umana possa sbagliare, non sono così lontano dalla scienza da condannare la ricerca sulle cellule staminali, né sono tanto lontano dalla Chiesa per ammettere aborto o simili.
L’aurea mediocritas.
Dio non ha dato un calcio al mondo per poi fregarsene, non è lontano in poltrona a guardarci in chissà quale cinema 3d tanto di moda di questi tempi, né tantomeno è in qualche casinò celeste a giocare a dadi (ma questo persone ben più autorevoli di me già lo sapevano…).
È sbagliato cercare sempre il bene per gli altri come per se stessi? No.
Come cambia la vita di un credente rispetto a quella di un non credente? Non delinque, cerca di non far male al prossimo, vive la propria vita a 360°, cerca la realizzazione personale in modo onesto, cerca di costruirsi una famiglia, dei figli, e di lasciare una traccia di sé nel mondo quando non ci sarà più: la sua libertà finisce dove inizia quella degli altri. Ah, il credente cattolico, in più, perde un’oretta della propria vita in chiesa ogni settimana.
Certo, messa così, potrei essere citato da Pascal per violazione del copyright, ma spero che mi perdonerà perché il suo pensiero della scommessa su Dio è molto simile al mio.
Non vi stupite se parlo di più della religione cristiana, perché è quella che conosco un po’ meglio, ma l’islam non è da meno, e così le altre religioni (purché non prese con il suffismo  –ismo, sintomo di negatività).
Io non credo che ci siano state mele avvelenate in chissà quale paradiso terrestre, oppure che ci siano state barche piene di animali che vagavano sulla Terra mentre tutto intorno c’era solo acqua, anche se guardo con considerazione e curiosità alle migliaia di guarigioni miracolose che ci sono state e ci sono tuttora, forse in attesa di qualche spiegazione scientifica.
Io credo nella bontà della gente, nella solidarietà, nel camminare a testa alta senza vergogna, nell’altruismo disinteressato. In ognuno di noi c’è del buono ,chi fa il male lo fa per ignoranza del bene o per chissà quale conflitto a colpi di spade laser di Io Es e Super-Io ( si vede che attendo “la minaccia fantasma” in 3d? ;-) ).
Non costringerò mai nessuno alla messa della notte di Natale, o a estenuanti processioni del Venerdì santo perché ognuno ha la propria religione e ognuno la personifica come vuole, perché penso che l’unica religione sia quella del rispetto per le persone e per il senso della vita, il resto è solo un contorno che alla fine dei tempi sapremo essere stato o meno piatto forte del nostro menu vitale, o semplicemente una abbondante dose di condimento che ha sapientemente nascosto il gusto vero della vita, con la considerazione che aver avuto il gusto nascosto non significa non aver mangiato.
Padre vostro… o nostro.

PS: Stasera lo registro il tredicesimo apostolo, mi manca anche la penultima puntata da vedere!

1 commento:

  1. Come ti ho detto, questi sono post che si commentano a stomaco pieno!:) non sono un grande fan dei contorni per una verdofobia che dura fin dall asilo..eppure la bontà dipende dal condimento del contorno. Alla fine dipende sempre dalle scelte, dal tuo senso del gusto e dalla sensibilità: quella di capire quando bisogna aggiungere un pizzico di sale o di pepe alla tua esist...ehm alla tua insalata :D

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