lunedì 12 maggio 2014

Life on stage

Lo so, lo so: stavolta sono stato un po' assente, ma ho un buon motivo per esserlo stato, e ve lo voglio raccontare in queste righe che segneranno il ritorno alla "normalità". Molti di voi (e approfitto per ringraziarli) sanno già il motivo della mia lunga assenza, e per chi non lo sapesse lo dico:sono stato rapito. Alieni, extraterrestri, anonime sarde...No! Molto peggio, molto... Riscatti? Sì, pagati davvero cari... Lo confesso, me la sono cercata però, non sono stato costretto, ma lo rifarei altre migliaia di volte. Sono stato chiuso ore ed ore nello stesso luogo, spesso nelle stesse pose, con il cuore che batteva all'impazzata. Sono stato sotto luci fortissime, sempre con gli stessi vestiti...Ho perso la cognizione del tempo, dello spazio, ho avuto finanche la sindrome di Stoccolma... Ed ora che sono libero posso dirlo, posso dire chi erano i miei rapitori! Appuntato scriva: il cittadino A.G. veniva trattenuto nel suo volere da...da... DAL TEATRO! Ebbene sì, lo confesso:sono stato rapito dal palcoscenico! Ma non un palcoscenico qualunque, ma il palcoscenico del Musical!!!! Prove, prove e ancora prove, passi passi salti attacchi, cambi costume, cori...sì, sì, ancora, sempre di più...scusate il delirio da overdose di Voltaren ma quando hai un sogno che diventa realtà,  e una realtà che è passione questa è una delle controindicazioni: la dipendenza con l'assuefazione. Non senti stanchezza, non senti il calore delle luci, non senti più il tuo quotidiano ma ti senti un po' israelita, un po' 80's e un po' egizio...dimentichi il tuo profilo, dimentichi i tuoi occhi struccati o la tua pelle colore naturale, i tuoi vestiti quotidiani diventano la tua maschera, la tua casa diventa la finzione, i tuoi amici il cast...tutto si scambia in quel turbinio di emozioni, tutto ciò che prima era copione diventa realtà,  e tutto ciò che era realtà diventa recita momentanea. Inizi, inizi a vivere una reale finzione che consideri una finta realtà, una bellissima finta realtà. Sorridi, sei triste, sei arrabbiato, scontroso ma dentro sei solo gioia all'ennesima potenza ed emozione vera. Balli, canti, stringi mani, saluti in un vortice costruito ad arte per coinvolgere te e chi ti guarda...
Che magia, che grandissima magia il teatro...
E che grandissima sofferenza vedere il vero backstage di uno spettacolo così. Sì, il vero backstage, quello fatto di chi non ti supporta, di chi rifiuta di aiutare l'arte, di chi incassa 2000 € davanti a te e rifiuta di dartene 30 con la scusa della crisi, " no grazie non ci interessa!" manco fossero soldi per la droga. E' vero, forse un po' sono per la droga, ma per una droga meravigliosa quale è l'arte, la cultura, la voglia di testimoniare che, in fondo, in una città che sembra morta la morte non ancora vince. 
Esperienze così ti fanno capire quanto sudore c'è dietro a quei visi, quanto in fin dei conti l'arte meriti di essere aiutata, quanto quei 10€ buttati lì per un biglietto siano un piccolo contributo a tenere in vita ciò che ci distingue dagli animali, ciò che ci fa brillare sotto la luce del Sole e nel pieno dell'Universo: l'intelligenza.
Voi direte che parlo così perché ho vissuto in prima persona tutto ciò, e in parte vi do ragione, ma solo in parte; perché prima avrei titubato un secondo prima di spenderli quei 10€ e avrei cercato un amico che mi facesse compagnia, ma ora non tituberei più: una, due birrette le bevi e finiscono, una canzoncina ti rimane in testa, un'opera ti rimane nella mente e nell'anima, ti accresce più di quanto ti riempia una mera consumazione alcolica.
E ora...ora vi scrivo in una sorta di depressione del post, di quelle che vengono quando finisce qualcosa e non si vede l'ora che ricominci, perché sono sicuro che ricomincerà...

Alla fine i miei sentimenti sono andati SOLD OUT.






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