Questo post è un po’ particolare,
in quanto potrebbe servire da risposta a quanti si chiedono: ma perché tenere
un blog?
Da wikipedia: “Nel gergo di
Internet, un blog è un particolare tipo di sito web in cui i contenuti vengono
visualizzati in forma cronologica. In genere un blog è gestito da uno o più
blogger che pubblicano, più o meno periodicamente, contenuti multimediali, in
forma testuale o in forma di post, concetto assimilabile o avvicinabile ad un
articolo di giornale. Il termine blog è la contrazione di web-log, ovvero
"diario in rete".”
Ok, la cara vecchia Wiki ha
sempre una risposta per tutto, e la definizione più scolastica di un blog è
proprio questa.
Al giorno d’oggi la rete è
popolatissima di questi particolarissimi siti, vuoi perché in questo modo si
riesce a coltivare la passione della scrittura in forma estemporanea, vuoi perché
ad oggi potrebbe essere un ottimo metodo per affacciarsi ad una professione
giornalistica, o addirittura per fare qualche soldino in più.
Più di una volta, per quanto mi
riguarda, ho notato che i blog “specifici”, ossia quelli di fotografia, i fashion
blog, make-up blog, techno-blog, ecc… riscuotono un successo clamoroso,
soprattutto perché hanno avuto la capacità, la voglia, il tempo e il denaro per
investire nella coltivazione di una passione che ormai è diventata un lavoro.
Però…
“Il termine blog è la contrazione
di web-log, ovvero "diario in rete".”
Forse proprio questa parte di
definizione serve a capire perché io, e noi, “non ci stiamo”.
Chi di noi, in un diario, scrive
recensioni di prodotti? Oppure recensioni di film? Penso proprio nessuno…
Il diario rappresenta l’appendice
del cuore, un modo per scaricare l’energia racchiusa nei battiti che qualcosa o
qualcuno istantaneamente provoca in noi. Il flusso della scrittura segue quello
del sangue, i pensieri e le riflessioni, i sentimenti più forti salgono dal
cuore al cervello facendo su e giù continuamente, come un ascensore impazzito. Ecco
il blog è qualcosa di più simile all’ascensore di Willy Wonka J .
Tutto ciò che proviamo, che ci fa
battere il cuore, successivamente ci fa riflettere, e nella maggior parte di
noi questa riflessione rimane chiusa in noi stessi, fin quando dopo una serie
di rimbalzi si ferma, come una di quelle palline con cui giocavamo da piccoli. Quelle
meravigliose “palline rimbalzine” ci facevano molto molto divertire, e penso
rappresentino il più bel paragone con un blog.
Immaginate di tirare a terra una
pallina di quelle con tutta la forza che avete, in un ambiente aperto.
La pallina tocca terra, parte
verso l’alto in modo portentoso…e dopo un po’ si perde, va a finire chissà
dove, e non la ritroviamo più… però che forza quando è partita, peccato non
poterla ritrovare…
Ecco, ora immaginate lo stesso
tiro, ma al chiuso. La pallina parte, va in alto, e comincia a rimbalzare all’impazzata,
in tutte le direzioni, e chiunque si trovi a passare di fronte ad una vetrata
che affaccia su questa stanza potrà osservare tutti i divertentissimi rimbalzi
che la pallina fa. La cosa più bella, poi, è che la persona oltre il vetro
potrebbe anche entrare a giocare con noi, attirata dalla bellezza di quel gioco…
La pallina rimbalza dal cuore
alla testa, dalla testa al cuore, e siccome riusciamo a tenerla controllata
ogni suo cambio di direzione e sotto il nostro controllo. Se decidiamo ,poi, di
permettere a qualcuno di vedere quanto ci stiamo divertendo ecco che nasce il
blog, ecco che il lucchetto del diario si spacca di fronte alla voglia di
comunicare ciò che proviamo.
Io non sono mai riuscito a tenere
un diario, non ho mai avuto la costanza della scrittura in questa modalità. Scrivo
tanto, ho sempre amato farlo, ma probabilmente avrei sofferto della “paralisi
da pagine bianche”, quella che ti prende durante il compito in classe, e che
prende chiunque ami la lettura e voglia cimentarsi nello scrivere; qualsiasi
cosa pensiamo è sempre banale, mai nuova, “ma chi dovrebbe mai leggerla” e via
così con tutti i pensieri che ci frullano in testa mentre manteniamo la penna
sospesa sul foglio bianco.
Ricordate sempre che il cuore ha
un vocabolario infinito, ed è proprio per questo che sono nati i neologismi. Non
abbiate paura di scrivere ciò che provate, anche fosse un punti linea modello
Morse dei vostri battiti cardiaci.
Uno sguardo, un film, una
carezza, un déjà-vu, un bacio, una scenetta, una serata fra amici, un cellulare
particolare, un fatto storico…qualsiasi cosa vi faccia deviare dai soliti BPM
crea una maggiore energia in voi, e la potete sfogare sui tasti di un pc, o
nell’inchiostro di una biro.
Questo è quello che facciamo noi.
Aspecifici, fuori dal tempo, sentimentali, critici, romantici, amanti di tutto…
Il nostro è un blog che fotografa
ciò che i nostri occhi vedono e ciò che il nostro cuore sente e rendiamo partecipi
gli altri di tutto questo, e se qualcuno di voi scopre qualcosa di bello o di
brutto grazie a noi, beh, il nostro obiettivo è stato raggiunto.
Nessuno nasce scrittore, ma tutti
nascono umani.
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